Pochi giorni fa si è concluso il primo audit di monitoraggio per il mantenimento della Certificazione ed è stato verificato che il nostro sistema aziendale per la parità di genere D & I funziona ed è in continuo miglioramento. AFOL MB, pertanto, è conforme ai requisiti definiti dalla UNI/PdR 125:2022, sulla base di dati oggettivi e obiettivi misurabili.
Come continua il nostro impegno?
Il nostro obiettivo è di continuare a migliorare il nostro sistema aziendale, non solo con attività rivolte al personale per creare e mantenere un ambiente di lavoro inclusivo, ma anche rivolte all’esterno, per dare il nostro contributo al territorio. AFOL MB, infatti, da sempre collabora con enti e associazioni per favorire l’inclusione lavorativa e le pari opportunità.
Abbiamo partecipato con entusiasmo all’iniziativa promossa dalla Consigliera di Parità della Provincia di Monza e della Brianza, avv. Alberta Graziella Gandini, intitolata “Certificazione della Parità di Genere dalle PMI alle PA”, svoltasi nella sede provinciale di via Grigna a Monza.
Il nostro contributo si è concretizzato in due interventi:
– Dalla strategia alla certificazione: salto o percorso?
Luigi Cremona, Direttore Area Organizzazione, Persone e Comunicazione di AFOL, ha raccontato il nostro percorso per arrivare alla certificazione. Quali sono le motivazioni che hanno portato AFOL ad intraprendere questo percorso e quali sfide abbiamo affrontato per arrivare a questo traguardo, con un focus sui nostri Impegni per la Parità di Genere, Diversità e Inclusione, frutto dell’analisi del contesto in cui AFOL opera.
– Inserimento mediante tirocinio delle donne vittime di violenza
Silvia Costa, Responsabile del CPI di Monza, ha spiegato alle aziende presenti la collaborazione di AFOL con le Reti territoriali, e in particolare con la Rete Artemide.
I Centri Per l’Impiego, infatti, hanno il ruolo di promuovere attività di informazione e formazione, e di contribuire alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere. Gli Operatori e le Operatici sono formati affinché riescano ad intercettare le situazioni violente ed applicare i protocolli per supportare le donne, anche attraverso percorsi di reinserimento lavorativo.