COS’È IL PROGRAMMA GOL, GARANZIA DI OCCUPABILITÀ
Il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori è un insieme di strumenti e misure volte a promuovere l’occupazione in Italia. Si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quella dedicata alle politiche del lavoro. Rientra nel più ampio progetto di riforme nel comparto lavoro che oltre a GOL prevede il Piano Nazionale per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale. L’orizzonte temporale del programma coincide con quello del PNRR, va dal 2021 al 2025.
Persone disoccupate, residenti e/o domiciliate in Lombardia, che sono, alternativamente in almeno una delle seguenti situazioni:
- beneficiari di ammortizzatori sociali (in particolare, NASPI e DIS-COLL) in assenza di rapporto di lavoro;
- beneficiari degli istituti di sostegno al reddito quali ad esempio SFL o ADI;
- altri lavoratori fragili o svantaggiati, indipendentemente dalla presenza di un sostegno al reddito che presentano almeno uno dei seguenti requisiti:
- disoccupati di lunga durata (almeno sei mesi);
- in carico o sono segnalati dagli enti che operano nel sistema dei servizi sociali o sociosanitari e/o sono inseriti in progetti/interventi di inclusione sociale;
- working poor, ossia lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione ai sensi dell’art. 4, co. 15-quater, del DL n. 4/2019 (cioè hanno un reddito da lavoro dipendente o autonomo inferiore alla soglia dell’incapienza secondo la disciplina fiscale); o hanno almeno 55 anni di età; o sono donne, indipendentemente dalla condizione di fragilità.
- persone con disabilità, iscritte al collocamento mirato di cui alla L. 68/99, indipendentemente dall’età.
Sono invece esclusi dal programma GOL, in quanto temporaneamente beneficiari di altre politiche attive, i beneficiari di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro laddove possono avere accesso a Dote Unica Lavoro o ad Azioni di Rete per il Lavoro (Percorso 5).
Cinque percorsi, da definire in base ai criteri dell’assessment regionale che individua il cluster di appartenenza della persona, di cui quattro per singole persone e uno per gruppi di lavoratori (aziende in crisi). I percorsi hanno elementi trasversali: analisi di competenze digitali e interventi di conciliazione.
Reinserimento lavorativo (cluster 1) – per le persone più vicine al mercato del lavoro, servizi di orientamento e intermediazione per l’accompagnamento al lavoro;
Aggiornamento (upskilling) cluster 2 – per lavoratrici e lavoratori più lontani dal mercato, ma comunque con competenze spendibili, interventi formativi prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
Riqualificazione (reskilling) cluster 3– per lavoratrici e lavoratori lontani dal mercato e competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti, formazione professionalizzante più approfondita, generalmente caratterizzata da un innalzamento dei livelli di qualificazione/Eqf rispetto al livello di istruzione;
Lavoro e inclusione cluster 4 – nei casi di bisogni complessi, cioè in presenza di ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa, oltre ai servizi precedenti si prevede l’attivazione della rete dei servizi territoriali (a seconda dei casi, educativi, sociali, socio-sanitari, di conciliazione) come già avviene per il Reddito di cittadinanza, e prima per il Rei;
Ricollocazione collettiva cluster 5– valutazione delle chance occupazionali sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento per individuare soluzioni idonee all’insieme dei lavoratori stessi;
ALTRE POLITICHE ATTIVE
DUL
dote unica lavoro